Tamburini apre le sue riflessioni introducendo il concetto
dell'etica delle conseguenze, ossia valutare le conseguenze che hanno portato a
quella scelta. Irrilevanti, per l'autore, si rivelano scelte che rispettino o
violino un dovere incondizionato, le intenzioni virtuose o meschine che ci
spingono ad agire.
L'autore quindi pone una riflessione sulle conseguenze di
azione date da robot chirurgici ad autonomia crescente, armi autonome e veicoli
di guida autonoma: emerge la questione etica del controllo delle macchine
autonome. La macchina non agirà secondo motivazioni morali sentite come
proprie, non ne sarà responsabile: i veicoli a guida autonoma ridurrebbero il
numero di vittime di incidenti stradali, ma sono già stati coinvolti in
incidenti stradali; le armi autonome possono attaccare gli obiettivi senza
l'approvazione umana, ma potrebbero colpire persone estranee al conflitto.
A questo punto risulta tanto notevole da essere citata, la
riflessione di Guglielmo Tamburini a propositivo delle macchine dotate di
capacità di morale dialogica e di come queste potrebbero essere d'impiego come
sistemi di supporto nell'analisi di problemi complessi come il riscaldamento
globale.
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