mercoledì 29 aprile 2020

Macchine di tortura - nel Medioevo (#12)

Finora abbiamo spesso trattato il concetto di “macchina” sotto una connotazione positiva: macchina come progresso, macchina come tecnologia, macchina come mezzo per ridurre i costi e accorciare le distanze.
Tuttavia, credo sia corretto mostrare anche i suoi utilizzi in senso negativo, soprattutto durante il periodo definito “dei secoli bui”: il Medioevo.

Il Medioevo è uno dei quattro periodi (antico, medievale, moderno e contemporaneo) in cui viene convenzionalmente suddivisa la storia dell'Europa; comprende il periodo dal V secolo al XV secolo.

Tale periodo è tristemente noto per un forte sviluppo degli strumenti e macchine di tortura

Tra i più famosi vi sono la frusta, i tratti di corda, il contatto con i tizzoni ardenti, la goccia cinese (gocce d'acqua che cadono ripetutamente sulla fronte della vittima e l'allungamento (eseguito grazie ad apposite macchine).

Le macchine di tortura inoltre si potevano distinguere in fisiche o psicologiche; spesso, infatti, il fine non si limitava a far soffrire il povero capitato, ma a farlo impazzire rendendo la sua parola poco credibile, a fronte per esempio di fare da testimone per un delitto.


Sitografia: #1 #2


Nessun commento:

Posta un commento

Sintesi finale (#24)

Il percorso di ricerca sugli usi e connotazioni del termine “Macchina” è stato tanto ampio quanto interessante. Il tutto ha avuto inizio d...