martedì 12 maggio 2020

Macchina in "Rapporto sui limiti dello sviluppo" (#15)


Il Rapporto sui limiti dello sviluppo (titolo originale The Limits to Growth), commissionato al MIT dal Club di Roma, fu pubblicato nel 1972 da Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III. Il rapporto conteneva una predizione della tendenza mondiale futura per popolazione, cibo, produzione, inquinamento e risorse naturali, concludendo che la crescita infinita in un pianeta dalle risorse finite non è possibile, prevedendo inoltre il collasso della società entro il XXI secolo.

Il modello matematico usato per il calcolo, denominato World3, presenta 3 punti leva (riportati da Futurimagazine):

  • La crescita economica è correlata all’attività industriale con una curva crescente e l’attività industriale al consumo di materie prime. In pratica, per fare più soldi si deve scavare di più.
  • La crescita economica è correlata alla fertilità tramite una curva bizzarra che dice essenzialmente questo: i poveri tendono a fare molti figli (faccio molti figli perché pochi sopravvivranno), l’aumento della ricchezza porta il tasso di fertilità a stabilizzarsi attorno ai due figli per coppia (faccio i figli che mi posso permettere) salvo crescere ancora all’aumentare della ricchezza oltre un certo limite (faccio più figli perché sono ricco e mi posso permettere di averne tanti).
  • La produzione industriale è direttamente correlata all’inquinamento e al tasso di mortalità. Altrimenti detto, producendo oltremisura si finisce a morire di inquinamento.

Ovviamente, trattando temi come crescita economica e produzione industriale, il termine chiave “macchina” non può che esser presente. Dopo aver ricercato la versione integrale del libro in lingua originale, ho trovato un interessante paragrafo a pagina 95-96.

Ogni anno la popolazione è incrementata dal numero totale di nascite e diminuita dal numero totale delle morti avvenute durante lo stesso anno. […] Finché le nascite superano le morti, la popolazione cresce; allo stesso modo, una certa quantità di capitale industriale, che opera con efficienza costante, sarà in grado di produrre una quantità di output ogni anno. Parte di essa scaturirà in più fattorie, più macchinari etc, i quali sono in vestimenti per incrementale le scorte di merci.

I macchinari sono quindi un investimento, a breve o lungo termine, in grado di aumentare la produzione di merce; tuttavia, se le merci scartate superano quelle prodotte, si va in crisi di sovrapproduzione che causa un arresto, o una diminuzione, della crescita del capitale.

 


Leggi il libro in versione integrale, in lingua originale: LINK_1 e LINK_2

Nota: Dal 6 giugno 2013 il libro in lingua inglese è disponibile sotto licenza Creative Commons Attribuzione Noncommerciale.

Sitografia: #1 #2

 


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