"Quaderni di Serafino Gubbio operatore” è un romanzo di
Luigi Pirandello, pubblicato in primis nel 1916 col titolo “Si gira...” successivamente
modificato con il nuovo titolo nel 1925.
Segue la trama presa integralmente da
Wikipedia:

Il romanzo si colloca, cronologicamente parlando, durante il
Futurismo italiano; tuttavia, a differenza degli esponenti della corrente
artistica e letteraria, Pirandello si distacca dalla consuetudine, per “disincantare”
la concezione della macchina, colpevole di “mercificare la natura”.>>
Secondo l’autore, la meccanizzazione ha reso schiavo l’uomo
e avviato un processo che porterà alla distruzione del genere umano (e non solo).
Similmente ad altre opere pirandelliane, l’individuo perde la sua identità e di
conseguenza la capacità di essere “attivo” nel presente, perdendo la possibilità
d’agire.
La meccanizzazione ha tolto la possibilità di dare un senso
al fluire della vita: è questo il significato del mutismo che colpisce Serafino
Gubbio, a causa dello shock per aver assistito all'orribile spettacolo
dell'uomo sbranato da una tigre mentre continuava a riprendere la scena; è
dunque la metafora dell'alienazione dell'artista e della riduzione dell'uomo a
macchina.
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