Nel dettaglio, Socrate spiega ad
Ermogene che i nomi analizzati sono nomi composti; questa loro caratteristica li rende suscettibili di un'ulteriore indagine: quella degli
elementi che lo compongono.
A tal proposito pone sotto la propria attenzione il termine mekhane, usando poi il sinonimo di "andare avanti" ma mantenendo sempre il concetto di virtù, per non ricadere nell'andare male.
A tal proposito pone sotto la propria attenzione il termine mekhane, usando poi il sinonimo di "andare avanti" ma mantenendo sempre il concetto di virtù, per non ricadere nell'andare male.
<<SOCRATE: Ma se si ammetterà di aggiungere o
toglier tutto quello che si vuole dai nomi, grande sarà la facilità a chiunque
riuscirà a adattare ogni nome ad ogni cosa.
ERMOGENE: Dici il vero.
SOCRATE: è vero sì. Ma io penso che tu, da saggio
sovrintendente, debba osservare il senso della misura e della
verisimiglianza.
ERMOGENE: Io lo vorrei.
SOCRATE: E con te, Ermogene, lo voglio anch'io: ma sta
attento, caro amico, a non fare troppe sottigliezze, che tu non abbia a
snervare il mio coraggio, perché raggiungerò la cima di quel che ho detto
quando, dopo tekhne avremo ben considerato mekhane ('mezzo',
'macchina'). Mekhane infatti mi sembra essere il significato di anein
epi poly ('andare avanti parecchio'). E infatti il mekos ('lunghezza' ) significa
un press'a poco il molto. Da queste due parole dunque, il mekos e l'anein
è stato posto il nome di mekhane. Ma, come dicevo poco fa;
bisogna giungere in cima delle cose enunciate; occorre ricercare cosa
significano i nomi arete ('virtù') e kakia ('malvagità', 'vizio'). Di questi
due l'uno non riesco ancora a sbroccarlo, l'altro invece mi appare chiaro: si
accorda infatti con tutte le cose dette prima. E siccome le cose sono sempre in
movimento (73) il kakos ion ('l'andante male') è la malvagità, il vizio.
E quando questo 'andare male' verso le cose si trovi nell'anima, allora
soprattutto assume la denominazione dell'intero, cioè di malvagità,
vizio. >>
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