giovedì 9 aprile 2020

Mekhane nel Cratilo - Dialogo di Platone (#8)

Il Cratilo (Κρατύλος) è un dialogo di Platone, in cui viene trattato il problema della "correttezza dei nomi". Esso può esser suddiviso in vari episodi; si riporta uno spezzone riguardante la contestazione di Socrate, sostenitore della teoria naturalistica del linguaggio, nei confronti di Ermogene, che invece sostiene la teoria sofistica.
Nel dettaglio, Socrate spiega ad Ermogene che i nomi analizzati sono nomi composti; questa loro caratteristica li rende suscettibili di un'ulteriore indagine: quella degli elementi che lo compongono.

A tal proposito pone sotto la propria attenzione il termine mekhane, usando poi il sinonimo di "andare avanti" ma mantenendo sempre il concetto di virtù, per non ricadere nell'andare male.

<<SOCRATE: Ma se si ammetterà di aggiungere o toglier tutto quello che si vuole dai nomi, grande sarà la facilità a chiunque riuscirà a adattare ogni nome ad ogni cosa. 
ERMOGENE: Dici il vero. 
SOCRATE: è vero sì. Ma io penso che tu, da saggio sovrintendente, debba osservare il senso della misura e della verisimiglianza. 
ERMOGENE: Io lo vorrei.
SOCRATE: E con te, Ermogene, lo voglio anch'io: ma sta attento, caro amico, a non fare troppe sottigliezze, che tu non abbia a snervare il mio coraggio, perché raggiungerò la cima di quel che ho detto quando, dopo tekhne avremo ben considerato mekhane ('mezzo', 'macchina'). Mekhane infatti mi sembra essere il significato di anein epi poly ('andare avanti parecchio'). E infatti il mekos ('lunghezza' ) significa un press'a poco il molto. Da queste due parole dunque, il mekos e l'anein è stato posto il nome di mekhane. Ma, come dicevo poco fa; bisogna giungere in cima delle cose enunciate; occorre ricercare cosa significano i nomi arete ('virtù') e kakia ('malvagità', 'vizio'). Di questi due l'uno non riesco ancora a sbroccarlo, l'altro invece mi appare chiaro: si accorda infatti con tutte le cose dette prima. E siccome le cose sono sempre in movimento (73) il kakos ion ('l'andante male') è la malvagità, il vizio. E quando questo 'andare male' verso le cose si trovi nell'anima, allora soprattutto assume la denominazione dell'intero, cioè di malvagità, vizio.  >>

Sitografia: #1 #2


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